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Roma (per una volta) da il buon esempio

By Luglio 24, 2025No Comments

Quando un amico me l’ha fatto sapere, confesso che non ci credevo. La notizia era di quelle che uno attende per dieci anni e poi, all’improvviso, arriva dall’unica città da dove mai te la saresti aspettata: Roma, la Capitale d’Italia…

L’obiettivo sembra persino troppo ambizioso: portare la fibra ottica all’interno di 140mila edifici residenziali, pubblici e privati. Come si fa per acqua, luce e gas. Una sfida fatta propria dal più grande comune d’Italia che potrebbe fare scuola e la cui serietà risiede anche nella volontà di costituire un Gruppo di lavoro specifico per l’infrastrutturazione multiservizio degli edifici (il Glime), per accelerare sui cantieri e soprattutto per monitorare il loro stato di avanzamento.

Cose da non crederci.

Ma il progetto è realtà, ed è stato messo nero su bianco nella proposta di delibera presentata dai consiglieri capitolini Riccardo Corbucci (Presidente della commissione Statuto e Innovazione tecnologica) Antonella Melito e Sandro Petrolati – proposta già approvata dalle competenti commissioni – cha fa leva prevalentemente sulla semplificazione, intervenendo su procedure edilizie, modulistica e registrazioni, per dare certezza alle verifiche sulle infrastrutture digitali che devono essere realizzate per legge in tutti gli edifici di nuova costruzione ma che, secondo i proponenti, sono determinanti anche in quelli protagonisti di interventi di rigenerazione urbana.

Uno dei firmatari, Riccardo Corbucci, ha dichiarato: «Quando diciamo che la tecnologia fa parte delle opere primarie, stiamo dicendo che le case hanno trasformato la loro funzione nel tempo: oggi a casa si lavora in smart working, cosa che prima non accadeva. Oggi pensiamo che la rigenerazione degli spazi passi dall’intelligenza dei luoghi. L’obiettivo è quello di costruire una Capitale che sia locomotiva per tutto il Paese».

Nulla da eccepire.

Ancor meno nel momento in cui con una certa emozione, lo confesso, si punta ad “assicurare l’integrale applicazione delle prescrizioni contenute nell’articolo 135 bis Dpr 380/2001 Testo Unico Edilizia, concernente la normativa per l’infrastrutturazione fisica multiservizio degli edifici”, ossia “realizzarne le finalità, consentire le prescritte forme di attestazione e di segnalazione al competente Sinfi (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture)” nonché “realizzare le forme più idonee di collaborazione permanente tra gli Uffici Tecnici di Roma Capitale e gli Ordini Professionali e gli Organismi rappresentativi dei professionisti e dei tecnici tenuti al rilascio di attestati, asseverazioni certificate e certificazioni sulle pratiche edilizie e sugli impianti da realizzare obbligatoriamente nei nuovi edifici”.

Siamo rimasti troppe volte scottati da annunci roboanti e impegni puntualmente disattesi per “fidarci” ciecamente, ma questa volta sembrerebbe quella buona. E fa un po’ sorridere che tra gli impegni dell’amministrazione capitolina compaia anche una attività di controllo su quanto è stato realizzato a Roma dal luglio 2015 ad oggi, rischiando di scoperchiare una vera cloaca.

Ci accontenteremmo che da oggi in poi la legge venisse rispettata, almeno a Roma.

Quindi, amici installatori romani e laziali, gambe in spalla, perché tra poco, a quanto pare, ci sarà parecchio da fare.