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Essere orgogliosi di essere dei bravi tecnici

By Agosto 27, 2025No Comments

Il 2026 sarà un anno cruciale per il mondo delle nuove tecnologie. La cosiddetta twin transition del patrimonio edilizio – energetica e digitale – entrerà nel vivo, probabilmente partendo dall’azione diretta dello Stato e della PA sul proprio patrimonio, fatto di edifici pubblici e di edilizia convenzionata. Un patrimonio immenso da ristrutturare e da dotare dei requisiti indispensabili ad un moderno edificio, anche in termine di accesso ai nuovi servizi digitali.

I segnali che qualche cosa si stia muovendo sono già abbastanza evidenti, con stanziamenti importanti a favore degli enti proprietari e obiettivi in linea col primo step della direttiva Europea sugli EDIFICI green. “Edifici”, non case, cominciamo ad utilizzare correttamente la terminologia, per comprendere che la partita non riguarda solo la vituperata signora Maria (come qualcuno vorrebbe farci credere), chiamata a mettere mano al portafoglio, ma anche (e per certi versi, inizialmente, soprattutto) realtà che hanno a che fare con edifici non necessariamente ad uso abitativo.

L’invito alle imprese di installazione è quindi quello di tenere le orecchie ben tese in quest’ambito, dove il concetto di ROE (ritorno dell’investimento) è molto più chiaro che nel campo del privato cittadino. Ad un’impresa o ad un ente, spiegare che il ROE è nell’ordine di pochi anni, significa far intravvedere una redditività evidente dell’investimento sul lungo periodo, concreta, in grado, oltretutto, di abbattere uno dei fattori più penalizzanti nella competizione internazionale, che è il costo dell’energia (a gennaio di quest’anno in Italia l’energia ad un’impresa è costata quasi il 50% in più che in Spagna).

Abbiamo bisogno di masticare bene questi concetti per essere credibili in un mercato più complesso, fatto di persone più competenti, ma che costituiscono potenzialmente anche i migliori clienti.

Per questo occorre recuperare un po’ di orgoglio nella professione tecnica, che è un anello fondamentale nella catena dell’innovazione e, conseguentemente, nella catena del valore legato all’innovazione, per invertire una tendenza che negli ultimi decenni ha portato ad impoverire notevolmente un settore che deve ora rialzare la testa e, soprattutto, coinvolgere bravi giovani, consci che quello degli operatori tecnici è un mestiere del futuro, non del passato, a condizione di capirne le dinamiche in evoluzione e di essere in grado di proporre sempre il massimo in termini di innovazione.